LA PREMATURITÀ

Consigli e protezione del neonato

CONSIGLI E PROTEZIONE DEL NEONATO

Accudire un bambino pretermine significa prendersi cura delle sue fragilità e e delle sue potenzialità. Dopo la dimissione, mamma e papà possono continuare a contare sul supporto dei medici e attenersi alle buone norme di accudimento, quelle piccole grandi attenzioni da riservare al bimbo per accompagnarlo nella sua crescita.

CONTROLLI

La dimissione dal reparto di terapia intensiva neonatale è un momento delicato e rappresenta un nuovo inizio per l’intero nucleo familiare. Da qui prende il via un programma di incontri periodici in cui viene osservato il percorso evolutivo del bimbo durante la sua infanzia e in cui genitori e medici possono elaborare insieme i suoi progressi ed eventuali difficoltà. 1,2

Le visite consistono in valutazioni e indicazioni relative a diverse aree della crescita: 1,2

  • Sviluppo motorio, sensoriale, cognitivo e comportamentale
  • Relazione con i genitori
  • Allattamento (stipsi, difficoltà di alimentazione)
  • Tempi raccomandati per le vaccinazioni
  • Anemia del pretermine e supplementazioni

 

Le visite di controllo sono essenziali non solo per valutare lo stadio di sviluppo del piccolo ma anche per ricevere supporto da professionisti qualificati, con cui è possibile condividere il proprio vissuto emotivo e fare richiesta di consulenze psicologiche, invio a centri d’eccellenza o fornitura di strumenti assistenziali. 1,2

Non esiste un unico calendario di controlli: le tempistiche variano da centro a centro e possono essere personalizzate in base alle esigenze del bimbo. Tuttavia, generalmente i controlli sono scanditi in appuntamenti a 40 settimane di età gestazionale (il momento in cui il piccolo sarebbe nato se fosse nato a termine), 1-3 mesi, 6, 9, 12, 18 e 24 mesi (i mesi devono essere considerati come “età corretta”; per approfondire: Crescita). 1,2

RISCHI

Le problematiche a cui è esposto il bimbo pretermine dipendono direttamente dalla sua età gestazionale, ovvero il tempo intercorso tra il primo giorno dell’ultima mestruazione e la nascita (per approfondire: Cosa c’è da sapere). 3 I nati lievemente pretermine (nella 35a o 36a settimana) incontrano problemi nella maggior parte dei casi lievi e di breve durata – difficoltà nella suzione, ittero o problemi digestivi – che si risolvono in genere in qualche settimana dalla nascita. L’adattamento al mondo esterno può essere più complesso per i nati prima delle 32 settimane, che si trovano ad affrontare ostacoli di diversa natura. 3 Il rischio più comune riguarda le malattie respiratorie neonatali (come la sindrome da distress respiratorio e l’apnea del neonato) le quali nel tempo possono risolversi del tutto o in alcuni casi portare a complicanze, a seconda dello stato di salute e dell’età gestazionale del piccolo. Frequente entro i primi 2 anni di vita è inoltre l’infezione da virus respiratorio sinciziale, responsabile nei bambini più vulnerabili di infezioni delle basse vie respiratorie che possono causare ostruzione delle vie aeree e in alcuni casi episodi a lungo termine durante l’adolescenza (per approfondire: Virus respiratorio sinciziale). 3,4 Altre conseguenze – più rilevanti nei neonati molto o estremamente pretermine – includono sepsi, ipotensione, problemi visivi (retinopatia), difficoltà nella nutrizione, anemia e problemi neurologici di varia natura che nel corso nella crescita in alcuni casi possono manifestarsi sotto forma di disturbi comportamentali, di apprendimento o del linguaggio. 3,5

LE PICCOLE ATTENZIONI DI CUI HA BISOGNO

Dopo la dimissione del neonato dal reparto di Terapia intensiva neonatale (TIN) si apre una nuova fase di vita per il piccolo e per l’intera famiglia. Da qui in avanti, per accompagnare il bambino nel suo percorso di crescita oltre le sue fragilità, mamma e papà dovrebbero attenersi a una serie di raccomandazioni essenziali per il suo accudimento. 6

Evitare la “sindrome del bambino scosso”

Nei primi mesi di vita il pianto è l’unico strumento che il neonato ha per comunicare. Anche quando sembra inconsolabile, qualunque sia il motivo, non bisogna mai scuoterlo per calmarlo: lo scuotimento del piccolo può provocare danni a carico del cervello di diversa intensità e gravità (Sindrome del bambino scosso o Shaken Baby Syndrome), che possono ripercuotersi nei primi mesi di vita sul suo sviluppo motorio e del linguaggio. 6,7

Anche se sembra un gesto spontaneo, quindi, scuotere il bambino deve sempre essere evitato. Per calmare il pianto, mamma e papà possono scegliere altre strade: cullare il bimbo nella carrozzina, fargli fare un giro in macchina o un bagnetto rilassante, oppure fasciarlo con un lenzuolo tenendolo in posizione fetale per conciliare il sonno. 6,7

Evitare la “sindrome del bambino scosso”

Nei primi mesi di vita il pianto è l’unico strumento che il neonato ha per comunicare. Anche quando sembra inconsolabile, qualunque sia il motivo, non bisogna mai scuoterlo per calmarlo: lo scuotimento del piccolo può provocare danni a carico del cervello di diversa intensità e gravità (Sindrome del bambino scosso o Shaken Baby Syndrome), che possono ripercuotersi nei primi mesi di vita sul suo sviluppo motorio e del linguaggio. 6,7

Anche se sembra un gesto spontaneo, quindi, scuotere il bambino deve sempre essere evitato. Per calmare il pianto, mamma e papà possono scegliere altre strade: cullare il bimbo nella carrozzina, fargli fare un giro in macchina o un bagnetto rilassante, oppure fasciarlo con un lenzuolo tenendolo in posizione fetale per conciliare il sonno. 6,7

Promuovere il contatto fisico

Appena le condizioni del neonato lo permettono, in corso di terapia intensiva neonatale (TIN) è di grande aiuto introdurre la “Kangaroo care”: il bimbo nudo col solo pannolino viene posizionato a pancia in giù a contatto pelle a pelle sul petto del genitore, preferibilmente in sessioni della durata di almeno 1 ora. È una pratica semplice ma determinante, nell’ambito della TIN, per promuovere la salute e il benessere del neonato. 8

La Kangaroo Care aiuta anzitutto ad avvicinare progressivamente il piccolo al seno, favorendo il contatto intimo con la mamma per iniziare, piano piano, le prime esperienze di allattamento. Non solo: il contatto  pelle a pelle è utile per promuovere la stabilità posturale, ridurre lo stress, favorire lo sviluppo comportamentale e stabilizzare la respirazione del bambino, con un effetto protettivo sia a breve che a lungo termine. 8

Proteggere il bimbo nel trasporto in auto

Fin dai primi giorni di vita del bebè, nei viaggi in automobile è importante seguire alcuni semplici accorgimenti per posizionarlo correttamente durante il tragitto.
Nel trasporto in macchina non dev’essere utilizzata la normale culla: il bambino va sempre allacciato, anche per brevi tratte, usando gli appositi dispositivi di ritenuta quali seggiolini, navicelle o adattatori. Inoltre, è sempre vietato portare il bambino in braccio, come indica espressamente la legge italiana. 6

Ridurre il rischio di infezioni

Se si hanno sintomi respiratori (secrezione nasale, tosse, starnuti, febbre ecc.) è opportuno rimanere a distanza dal bambino, coprirsi naso e bocca e lavarsi frequentemente le mani per ridurre il rischio di contagio. In caso di infezione virale, infatti, attraverso tosse e starnuti vengono disperse in aria goccioline contenenti il virus che possono essere inalate da persone vicine, con conseguenze che nei bebè pretermine possono interessare seriamente bronchi e polmoni (per approfondire: Virus respiratorio sinciziale). 9

In generale, a tutela del piccolo, mamma e papà dovrebbero evitare ambienti affollati (dove il rischio di contagio è maggiore), limitare le visite in casa di parenti e amici e utilizzare la mascherina in caso di tosse o raffreddore. Restano infine un punto fermo le buone norme igieniche  nell’accudimento nel bimbo, tra cui la cura per: 6

  • igiene ambientale
  • temperatura della stanza
  • lavaggio delle mani
  • bagnetto
  • vestiario del piccolo

Creare un ambiente sicuro per la nanna

La sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome o SIDS, conosciuta anche come “morte in culla”) è la principale causa di mortalità nel primo anno di vita dei neonati. Nonostante le cause siano ancora inspiegate, oggi sappiamo che alcuni comportamenti a tutela del sonno del bambino possono essere determinanti nel ridurre il rischio di SIDS. 6,10

Importante prima di tutto è far dormire il bimbo a pancia in su, evitando di tenere cuscini, peluches o giocattoli morbidi nel lettino; mantenere la temperatura dell’ambiente intorno ai 20 gradi e astenersi dal fumo di sigaretta contribuisce inoltre a mantenere un ambiente confortevole e igienico per il bambino. 6,10

Leggere ad alta voce

Nell’interazione con il piccolo la lettura condivisa e ad alta voce è una pratica consigliatissima sin dai primi momenti nella TIN. L’esposizione alle parole di mamma e papà – attraverso la lettura, il racconto o il canto – ha grandi benefici sia sul piano cognitivo che relazionale, favorendo lo sviluppo del linguaggio, la propensione all’apprendimento e il benessere emotivo del bambino. 11

La voce del genitore è inoltre un forte aggancio relazionale, fondamentale nella costruzione del legame affettivo. Preferibilmente la lettura dovrebbe essere praticata ogni giorno e proseguita anche a casa dopo le dimissioni: parlare, leggere e cantare dolcemente al bimbo nei suoi primi anni di vita è una delle abitudini più salutari da adottare in famiglia. 11

Non esitare a chiedere aiuto

Nei momenti di difficoltà è importante non farsi alcuna remora nel rivolgersi al personale sanitario di supporto, che sia il proprio medico di fiducia o lo staff del reparto di terapia intensiva neonatale, il pediatra o lo psicologo. È opportuno prestare particolare attenzione nei casi in cui il bimbo manifesti alcune problematiche: 6

  • dorme più del solito, o è irritabile o mangia meno del solito
  • presenta difficoltà respiratoria
  • ha un colorito cianotico alle labbra, o attorno alle labbra o attorno agli occhi
  • ha febbre oltre i 37,5° ascellari o temperatura al disotto dei 36°C
  • ha vomito o diarrea
  • non emette urine da oltre 12 ore o non scarica da oltre 4 giorni
  • ha feci di colorazione nera o rosso brillante.
Bibliografia
  1. Requisiti & Raccomandazioni. Anno 2015.
  2. Professor Claudio Fabris.
  3. Caprio AM et al. Pediatria Preventiva & Sociale 2021;3:9-16.
  4. Resch B. Hum Vaccin Immunother. 2017 Sep 2;13(9):2138-2149.
  5. Vogel JP, Chawanpaiboon S, Moller AB, et al. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol 2018;52:3-12.
  6. Società Italiana di Neonatologia (SIN). Ottobre 2018.
  7. SIP – Società italiana di Pediatria.
  8. Vivere Onlus – SIN Società Italiana di Neonatologia
  9. American Thoracic Society. Am J Respir Crit Care Med. 2015;191:3-4.
  10. SIDS – Ministero della Salute.
  11. La cura della lettura. Libri che divertono, che crescono, che curano: i servizi sanitari promuovono la lettura in famiglia.

Abbiamo una piccola, grande notizia per te!
Il The Premature Book, sarà disponibile per essere consultato da tutti, in formato cartaceo!

Lo trovi nelle seguenti librerie:

Milano:

  • Corteccia, Via Bernardino Lanino, 11, dal 16 settembre
  • Punta alla Luna, Via Carlo Marochetti, 27, dal 20 settembre
  • Aribac, Via Nicola Antonio Porpora, 62, dal 1 novembre

 

Roma:

  • Tic Edizioni, Via Agostino Bertani, 9 dal 15 settembre

 

E negli ospedali di tante citta!

  • Clinica Mangiagalli IRCCS, Milano
  • Ospedale Fatebenefratelli, Milano
  • Ospedale Varese, Varese
  • Ospedale Careggi, Como
  • Ospedale Sant’anna, Firenze
  • San Camillo Forlanini, Roma
  • Policlinico di Bari, Bari
  • Ospedale Federico II, Napoli
  • Policlinico di Palermo, Palermo
  • Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Bologna
  • Azienda Ospedaliera Università Padova, Padova

 

Ancora qui? Esci e passa subito a sfogliarlo! Mi raccomando, con tutta la delicatezza che hai.